Rapporto Censis: tanti “muretti a secco” diffusi sul territorio per arginare l’erosione sociale

L’immagine dei “muretti in pietra a secco” è tipica del paesaggio ambientale e culturale italiano e il 53° Rapporto Censis la riprende per rappresentare la contrapposizione dal basso al declino sociale, “una multiforme messa in opera di infrastrutture di contenimento dei fenomeni erosivi generati dalla difesa solitaria dei singoli, grazie a processi temporanei e tempestivi di appoggio”.
“Sono esempi di muretti a secco – si legge nel Rapporto – la fitta rete di incubatori e acceleratori di imprese innovative nei quali diverse migliaia di giovani tentano una esperienza imprenditoriale, in un contesto finanziario e amministrativo generalmente povero, dove però una buona intuizione può diventare una buona impresa”. Ma lo sono anche “i tanti festival, sagre, eventi culturali di ogni genere e scopo, senza che vi sia in pratica città o borgo che non ne progetti o organizzi uno”. “Sono eventi – spiega il Censis – che valgono come affermazione di identità e di comunità locale, occasione economica per l’attrazione turistica, luogo di elaborazione di prospettive e di confronto intellettuale, prosceni per la tecnologia, la ricerca, l’innovazione, l’educazione”.
Altri esempi di muretti a secco – nell’accezione adottata dal Rapporto Censis – sono “alcuni segmenti produttivi capaci di resistere alla crisi e rilanciarsi affermando un primato mondiale per design, tecniche costruttive, sapienza artigianale applicata su scala industriale, in nicchie dell’export mondiale nella produzione di super yacht, di vernici e materiali innovativi per l’edilizia, di componentistica minuta ma ad alta tecnologia per le automobili o per l’aerospazio, solo per citarne alcuni”.

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