Povertà: Roma, presentata la XXX edizione di “Dove mangiare, dormire, lavarsi”. Don Gnavi (parroco), “soluzioni creative per trovare casa a chi ne è privo”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

Sono tante le storie che la Comunità di Sant’Egidio può raccontare di riscatto, in cui è stata trovata una soluzione per dare una casa a chi non l’aveva. “Dall’emergenza abitativa, la creatività. A partire dalle domande di ciascuno, abbiamo creato occasioni di co-housing in cui gli anziani soli hanno accolto in casa i senzatetto. La strada, infatti, non è una condanna senza appello. E poi abbiamo creato dei condomini protetti dove persone con parziale autosufficienza possono vivere insieme, protetti e seguiti”: lo ha affermato don Marco Gnavi della Comunità, in occasione della presentazione oggi a Roma della guida “Dove mangiare, dormire, lavarsi”. “Per esempio – ha ricordato don Marco, che è anche parroco di San Calisto a Roma -, voglio ricordare quell’anziano che viveva solo in una condizione di parziale autonomia che oggi ospita Flavio di 34 anni che aveva perso la casa. Abbiamo unito le due domande. Oggi vivono insieme e la vita di entrambi è migliorata. Un’altra storia è di tre amici senza casa che grazie all’aiuto della Comunità hanno affittato insieme un appartamento e oggi aiutano gli altri senza fissa dimora. Il circolo virtuoso è sempre possibile”. Infine, c’è la storia di Pasquale che “nel corso dell’inverno – ha raccontato – è stato accolto dalla parrocchia di san Calisto. Non sapeva di avere diritto alla pensione. Oggi vive in un condominio protetto, ha ottenuto la pensione e partecipa alle spese”.

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