Europa: mons. Crociata (Comece) a incontro Copercom, “cristiani possono svolgere un ruolo rilevante” nel continente

foto SIR/Marco Calvarese

“L’Europa è ancora cristiana?”: è la domanda che ha guidato l’intervento di mons. Mariano Crociata, vescovo di Latina e vice presidente della Comece (Commissione degli episcopati dell’Unione europea), intervenuto ieri pomeriggio al Comitato dei presidenti e delegati del Copercom (Coordinamento delle associazioni per la comunicazione). “Si vorrebbe relegare la vita religiosa a un ruolo privato”, “mentre prevale una visione individualista della vita”, ha detto mons. Crociata. Il vescovo ha spiegato che la Comece rappresenta, in sede europea, “la posizione della chiesa cattolica su tematiche quali la libertà di religione e di coscienza, il lavoro, la migrazione, gli sviluppi della tecnologia” e altri aspetti dell’integrazione comunitaria. “C’è bisogno di far emergere il tessuto ecclesiale vivo che resiste nelle pieghe delle nostre società”, ha aggiunto mons. Crociata. Dopo aver richiamato il messaggio di Romano Guardini (“l’Europa o sarà cristiana o non sarà”), mons. Crociata ha affermato: “la comunità dei credenti non è spettatrice di un processo ad essa estraneo, ma è in grado di svolgere un ruolo rilevante in Europa”. “Bisogna guardarsi dalla tentazione del nascondimento, o peggio, della vergogna dell’essere cristiano. “Il cristianesimo non può rinunciare al suo carattere pubblico”. Non si tratta “solo di rivendicare un ruolo”, ma di essere lievito e “con una presenza trasversale in tutto il continente”.

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