Argentina: povertà alle stelle. Osservatorio Uca, indigente l’8,9% delle persone e il 14,8% dei minori

Sono drammatici i dati riguardo alla povertà in Argentina, anche se li confrontiamo con quelli, già molto gravi, di dodici mesi fa. Il 6,5% delle famiglie e l’8,9% delle persone vive in stato di indigenza (il 12% nell’area metropolitana di Buenos Aires). Addirittura, è indigente il 14,8% dei minori. Nel terzo trimestre del 2019, il 32,1% delle famiglie e il 40,8% delle persone è sotto linea della povertà, valore che rappresenta un aumento di circa 7 punti percentuali rispetto ai tassi verificati nel terzo trimestre del 2018 e di 12 punti rispetto allo stesso periodo del 2017. Si tratta anche del tasso più alto dell’ultimo decennio, sia per i livelli di indigenza che di povertà relativa.
L’allarme viene lanciato dall’Osservatorio del disagio sociale dell’Università Cattolica Argentina (Uca), che ieri ha presentato l’annuale rapporto “Disagio sociale e diseguaglianze strutturali in Argentina (2010-2019) – Contributi a un’agenda sostenibile di sviluppo umano integrale”.
L’incontro, che si è tenuto a Buenos Aires, nell’auditorium Monseñor Derisi del campus universitario di Puerto Madero, ha visto la presenza, come relatori, del rettore dell’Uca, Miguel Ángel Schiavone; del direttore della ricerca e dell’Osservatorio, Agustín Salvia; del direttore esecutivo dell’Osservatorio fiscale federale, Luciano Di Gresia. Erano presenti, tra gli altri, Daniel Arroyo, ministro in pectore dello Sviluppo sociale, già nominato dal presidente eletto Alberto Fernández, il vescovo ausiliare di Buenos Aires Gustavo Carrara; Martín Casares, capo di Stato maggiore del Ministero della Giustizia e dei diritti umani.
Il rapporto, fa notare l’Osservatorio dell’Uca, “si propone di attirare l’attenzione su alcuni degli effetti regressivi e cumulativi generati in Argentina dalle trappole di una crescita instabile, sbilanciata e diseguale, a causa dell’assenza di politiche di sviluppo economico, sociale e ambientale sostenibili”.
Il rapporto misura i tassi di povertà e indigenza in base al reddito e li mette a confronto con delle misurazioni multidimensionali, che includono l’accesso a diritti come cibo, sanità e istruzione, servizi di base, un ambiente sano e occupazione e sicurezza sociale, nonché il benessere soggettivo.

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