Povertà in Toscana: Palletti (redattore rapporto Caritas), “si restringe la forbice tra italiani e stranieri”

“Sono 24.060 le persone incontrate lo scorso anno dalle Caritas toscane, confermando la crescita costante del triennio 2015-2018 del 9,2%. A emergere è soprattutto la riduzione della forbice tra italiani e immigrati che si rivolgono ai centri di ascolto. Se nel 2007, infatti, oltre i quattro quinti (80,1%) degli utenti era straniero contro il 19,9% degli italiani, undici anni dopo le proporzioni sono significativamente cambiate”. Lo ha detto Francesco Palletti, della Caritas Pisa e redattore del rapporto sulle povertà nelle diocesi della Toscana 2019, che è stato presentato questa mattina, a Firenze.
Al riguardo Palletti ha evidenziato come “la quota dei primi sia scesa al 62,3% mentre quella dei secondi sia salita al 37,2%, soprattutto nelle zone costiere del sud della regione”.
Dal dossier emerge, inoltre, che tra le principali cause di povertà vi è la mancanza di un’occupazione, con un’incidenza del 68%, “sebbene ai servizi Caritas si rivolga anche chi ha un lavoro, principalmente pesante, precario, pericoloso (il 15%)”. Dunque, “per sfuggire alla trappola della povertà – ha commentato – non basta più avere un lavoro o il famoso ‘pezzo di carta’ suggerito ai figli da tanti genitori”.
Il redattore dello studio ha poi parlato di un’altra delle novità rilevate, ovvero la stretta connessione tra marginalità abitativa, relazionale e disgregazione familiare (separazioni e divorzi). “A preoccupare sono infine i figli di chi oggi vive una situazione di disagio sociale ed economico”, ha dichiarato sottolineando come “il rischio è che la povertà possa tramandarsi di generazione in generazione”.

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