Natale: mons. Viola (Tortona), “farsi prossimo a chi è povero, a chi è solo, a chi è privo di fede”

“Servirebbe a poco ridurre il Natale ad una effimera emozione: l’amore con il quale siamo stati amati chiede di essere condiviso. La strada è la stessa che lui ha percorso: si è fatto prossimo a noi per farsi carico della nostra povertà”. Lo afferma mons. Vittorio Francesco Viola, vescovo di Tortona, in un’intervista pubblicata sul settimanale diocesano “Il Popolo”. Secondo il presule, “la questione non si risolve con una elemosina”; occorre piuttosto “riflettere sui molti volti della povertà per capire come poterci fare prossimo. C’è una povertà materiale di tanti fratelli e sorelle davanti alla quale non possiamo essere indifferenti. Penso ad una povertà diffusa che è la solitudine, nelle sue diverse forme, che ci chiede una presenza. Penso, anche, alla povertà di chi non ha fede, che ci interpella rilanciando la nostra gioia di annunciare il Vangelo”. Il pensiero di mons. Viola va quindi agli “scartati” e ai giovani, “prime vittime di un mondo che ha perso la strada perché ha perso Dio”. E sulla politica dice: “Non basta un messaggio per cambiare quella che ad ogni livello della vita della società” sembra essere “l’unica modalità di relazione, vale a dire, lo scontro”. Di qui l’invito a “riscoprire la forza della riflessione della dottrina sociale della Chiesa, punta avanzata del pensiero cristiano sull’economia, sul lavoro, sulla vita dell’uomo”.

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