Colombia: domani nuovo sciopero dopo un fine settimana con manifestazioni di giovani, donne e indigeni

Domani, mercoledì 4 dicembre, si terrà un’altra giornata di sciopero nazionale, che il presidente Duque ha cercato di scongiurare dicendosi disponibile a ulteriori incontri con i promotori. “In realtà – spiega da Bogotá al Sir l’esperto di diritti umani Cristiano Morsolin – ogni giorno, con varie modalità, continua questa grande mobilitazione popolare. Per esempio, giovedì sera ero presente nel momento in cui centinaia di studenti dell’Università nazionale hanno fatto indietreggiare i tanque blindati dell’Esmad, la Polizia antisommossa. Una cosa simbolica e inconsueta in Colombia, segno di protesta non violenta. Venerdì c’è stato un momento musicale, sabato centinaia di giovani donne hanno protestato in vari punti della capitale, mostrando centinaia di cartelli con nome di donne assassinate, spesso con la complicità della Polizia, che mantiene al 98% la percentuale di impunità nei femminicidi. Domenica si è tenuto un cacerolazo, la tipica protesta latinoamericana facendo risuonare le pentole, in tutta l’America Latina”. Sono inoltre arrivati in città, a manifestare, gruppi della guardia indigena dell’etnia Cric, proveniente dal dipartimento del Cauca. “Vari bambini delle classi medio-borghesi hanno dato il benvenuto anche a Marta, di soli 10 anni, membro della guardia indigena. Ecco un segno di come sta cambiando questo Paese, dove inizia a essere possibile il dialogo anche tra varie classi sociali. Ho accompagnato Marta tutto il percorso, temendo l’intervento dell’Esmad, che può usare strumenti e gas molto pericolosi, addirittura letali, per una bimba di 10 anni”.

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