Natale: mons. Moraglia (Venezia), “riapre orizzonte di speranza. Per la città serve uno statuto speciale”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“Venezia deve pensare ed essere pensata in grande. Anche per questi motivi, accanto e più ancora di una legge speciale, avrebbe bisogno di uno statuto speciale che ne riconosca non solo la bellezza e la peculiarità ma soprattutto la sua unicità che la rende una città dell’umanità e del mondo, da considerare con norme e attenzioni speciali, da verificare poi con lungimiranza e giustizia”. Lo ha scritto il patriarca mons. Francesco Moraglia, nel messaggio di auguri natalizi che quest’anno diventa una vera e propria “lettera” inviata alla città e alla Chiesa veneziana poiché – scrive nelle prime righe – “nelle nostre intricate e, a volte, tanto faticose vicende umane si inserisce l’annuncio del Natale di Gesù che ci sorprende e riapre – per ciascuno di noi e per l’intera società – un orizzonte inatteso di speranza”.
“La città di Venezia e tante zone di questo territorio”, ricorda il patriarca, “sono state toccate duramente nelle scorse settimane dall’acqua alta eccezionale e da straordinari eventi di maltempo. Abbiamo percepito una volta di più la debolezza della nostra umanità, talora in balìa della forza della natura e alle prese con la propria imperizia o mancanza di saggezza e decisione nei riguardi della nostra casa comune, l’ambiente in cui viviamo”. Venezia, l’auspicio di Moraglia, “sia città del mondo, accogliente e aperta a tutti. Ma tutto ciò deve avvenire in modo sostenibile, avendo a disposizione spazio limitati e fragili, e con regole chiare e umane, che preservino e favoriscano la dimensione civica della vita quotidiana della città”. Per difendere “la bellezza e l’unicità di Venezia – conclude il patriarca – dobbiamo essere capaci di mettere in atto azioni, istanze e ricerche che ci permettono di guardare al futuro preservandone la storia e rendendola fruibile alle generazioni future”.

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