Conte all’ex Ilva: mons. Santoro (Taranto), “insieme a noi in un cammino che offra speranza fondata alla nostra terra”

Vigilia di Natale a Taranto per il premier Giuseppe Conte. Dopo essere stato all’ospedale Santissima Annunziata, dove ha incontrato personale medico, istituzioni locali ed alcuni genitori di bambini ricoverati nel neo costituito reparto di Oncoematologia pediatrica (inaugurato negli scorsi giorni grazie a donazioni private e raccolte fondi in tv), il capo del governo ha visitato gli operai della fabbrica. Poi l’incontro con l’arcivescovo della diocesi di Taranto, mons. Filippo Santoro, con cui ha cenato alla mensa Caritas del centro di accoglienza notturna per senza tetto. Insieme a loro, per il cenone della vigilia di Natale, anche il presidente della Regione Michele Emiliano. “Siamo grati al presidente Conte – ha commentato mons. Santoro – perché ha scelto un luogo di sofferenza, di povertà, in cui la Chiesa offre accoglienza. Nella mensa è stato a suo agio con gli ospiti, ascoltando le loro storie. Ha voluto salutare uno per uno tutti i presenti e poi era viva la totale identificazione con i problemi del territorio. Un segno di vicinanza ed attenzione. Lo abbiamo sollecitato a prendersi cura della realtà, dei vari cantieri aperti. Ci ha garantito che darà seguito al Cantiere Taranto, ad un piano industriale rigoroso, a far partire subito un’innovazione green in ArcelorMittal. Ci ha assicurato che ci sarà un ingresso minoritario ma consistente dello Stato nel siderurgico, perché dopo questo incontro la nostra terra gli è più vicina”. L’arcivescovo lascia spazio anche ad impressioni ed emozioni personali: “Mi ha colpito la piena vicinanza alle persone. È stato un tempo lungo, una cena attenta, con tutti gli ospiti che volevano farsi fotografie. Ha voluto sostare nella cappella per un momento di preghiera personale e poi nel nostro incontro privato ha voluto che gli facessi un quadro sulla situazione globale. Una full immersion lontana da ogni forma di passerella. Non solo è stato attento ad ascoltare ma ha chiesto aiuto a tutti, sollecitando la responsabilità della comunità. Mi è piaciuto questo mettersi insieme a noi in un cammino che offrisse speranza fondata alla nostra terra. Era contento di aver celebrato un Natale così ed anche per la nostra comunità questa visita è il Signore che si fa vicino, ci apre il cuore per abbracciare tutta la nostra realtà, raccogliere sfide, sostenere le circostanze difficili, illuminando il giudizio sul da farsi e dando l’energia giusta al nostro cammino. Fare il Natale nella realtà di Taranto significa incontrare un territorio desideroso di rinascere”.

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