Diocesi: mons. Carboni (Ales-Terralba), “il nuovo ospedale è fondamentale per il territorio. Sua costruzione sia in tempi rapidi”

Una giornata per riflettere sul passato e sul futuro di un piccolo, oggi, ospedale tra Marmilla e Medio Campidano, che potrà diventare grande quando inizieranno i lavori, già finanziati, di un nuovo nosocomio. Gli operatori del presidio sanitario di San Gavino Monreale, insieme a don Giorgio Lisci, responsabile della Pastorale sanitaria della diocesi di Ales-Terralba, si sono ritrovati per una giornata di confronto. “ Nel nostro territorio c’è una grande sensibilità di tutti gli operatori. Il lavoro in sanità – è stato detto durante il convegno – è caratterizzato dall’aiuto e la medicina, tolti gli orpelli, è fondamentalmente l’incontro tra chi chiede aiuto e chi, avendone competenza e disponibilità, lo offre”. Nell’aiuto “c’è l’essenza della relazione medico curante–paziente”. Mons. Roberto Carboni, arcivescovo di Oristano e amministratore apostolico di Ales-Terralba, ha ribadito – durante la liturgia eucaristica celebrata nel corso dell’incontro – l’importanza del lavoro degli operatori sanitari e dell’ospedale di San Gavino Monreale, ora che si è a un passo dalla costruzione del nuovo nosocomio: “Mi sta a cuore il ruolo del medico e e recentemente ho incontrato il presidente della Regione Sardegna al quale ho riportato le voci allarmate per il ritardo della costruzione del nuovo ospedale di San Gavino Monreale. Il vecchio ospedale ha le sue criticità e il nuovo è fondamentale. È un bene per tutti e la sua costruzione deve essere fatta come è stato più volte promesso”.

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