Papa Francesco: Admirabile signum, anche quando “la notte circonda la nostra vita Dio non ci lascia soli”

foto SIR/Marco Calvarese

Anche quando “la notte circonda la nostra vita”, “Dio non ci lascia soli, ma si fa presente per rispondere alle domande decisive che riguardano il senso della nostra esistenza: chi sono io? Da dove vengo? Perché sono nato in questo tempo? Perché amo? Perché soffro? Perché morirò?”. Lo spiega il Papa, che nella lettera apostolica Admirabile signum attualizza i “vari segni del presepe”. “Per dare una risposta a questi interrogativi Dio si è fatto uomo”, spiega: “la sua vicinanza porta luce dove c’è il buio e rischiara quanti attraversano le tenebre della sofferenza”. “Gesù è la novità in mezzo a un mondo vecchio, ed è venuto a guarire e ricostruire, a riportare la nostra vita e il mondo al loro splendore originario”, scrive Francesco: “Quanta emozione dovrebbe accompagnarci mentre collochiamo nel presepe le montagne, i ruscelli, le pecore e i pastori! In questo modo ricordiamo, come avevano preannunciato i profeti, che tutto il creato partecipa alla festa della venuta del Messia”. Gli angeli e la stella cometa, invece, “sono il segno che noi pure siamo chiamati a metterci in cammino per raggiungere la grotta e adorare il Signore”, come fanno i pastori dopo l’annuncio fatto dagli angeli. “A differenza di tanta gente intenta a fare mille altre cose, i pastori diventano i primi testimoni dell’essenziale, cioè della salvezza che viene donata”, commenta il Papa: “Sono i più umili e i più poveri che sanno accogliere l’avvenimento dell’Incarnazione”.

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