Società: Mattarella, “il rispetto rappresenta il più efficace antidoto all’intolleranza, foriera di conseguenze negative”

(Foto: Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

“Il rispetto rappresenta il più efficace antidoto all’intolleranza, foriera di conseguenze negative”. È il monito lanciato dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo discorso al Quirinale in occasione della cerimonia per lo scambio degli auguri di fine anno con i rappresentanti delle Istituzioni, delle forze politiche e della società civile.
Il Capo dello Stato ha invitato a “confrontarsi con lungimiranza sulle prospettive, sull’ampio orizzonte del futuro”. “A volte – ha notato – parliamo del futuro come di un domani lontano, cui non dedicare grande attenzione. Oppure di un domani che giungerà all’improvviso”. “Invece – ha ammonito – il futuro è già cominciato, scrive sulle pagine del nostro presente”.
Per Mattarella, “il futuro ci riguarda già, oggi, perché sta cambiando le nostre vite”. “Questa consapevolezza – ha osservato – deve interpellare anche chi assume responsabilità politiche, istituzionali, di governo e chi, dall’opposizione vi si confronta”.
Secondo il presidente, “siamo pienamente dentro un cambiamento vorticoso e inedito. Il mondo in cui ci troviamo è diverso da quello che abbiamo conosciuto. Il modo in cui viviamo è differente”, ha proseguito, facendo riferimento a nuove tecnologie, nuovi lavori, alle mutazioni dell’ambiente, ai cambiamenti del clima. “Si aggravano gli effetti dei fenomeni naturali sui nostri territori. Oggi – ha rilevato – i cambiamenti climatici fanno apparire fragili ed esposti i nostri territori, insicure le popolazioni che si trovano ad affrontare le drammatiche conseguenze di calamità che sarebbe illusorio definire eccezionali data la frequenza con le quali si ripetono”.
Per Mattarella, c’è “necessità di definire una nuova idea di cura del territorio e della sua difesa, basata sulla prevenzione del rischio e non centrata sulla fase dell’emergenza”. “Prevenire – ha affermato – è un dovere, governare le trasformazioni è possibile”.

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