Condanna primo grado don Piccoli: diocesi L’Aquila, “rispetto per verdetto ma fino a condanna definitiva a imputato spetta presunzione innocenza”

“Abbiamo appreso, con grande tristezza, la notizia della pesante condanna inflitta a don Paolo Piccoli. È stata anche resa nota la volontà sua – e dei legali che lo difendono – di ricorrere in appello. Manifestiamo profondo rispetto per il verdetto espresso dalla Corte d’Assise di Trieste, nella consapevolezza che – come sancito dal Codice civile e da quello canonico – fino alla sentenza definitiva spetta all’imputato la ‘presunzione di innocenza’”. È quanto si legge in una nota della diocesi de L’Aquila, in merito alla condanna a 21 anni e 6 mesi di carcere inflitta a don Paolo Piccoli, sacerdote 53 enne di origini venete, incardinato nel capoluogo abruzzese ed ex parroco di Rocca di Cambio e Pizzoli, accusato dell’omicidio, nel 2014, di don Giuseppe Rocco, nella Casa del clero a Trieste. “Su questa dolorosa vicenda – prosegue la nota – è  la ragione che fa-verità (e non il turbamento emotivo, per quanto comprensibile) che deve guidare il giudizio e attivare le scelte opportune. Per questo, siamo in attesa di acquisire ulteriori informazioni, necessarie per un ‘discernimento’ obiettivo e a tutto campo, che consenta di dare valutazioni sagge e di prendere decisioni adeguate. Con ferma convinzione, auspichiamo che si faccia giustizia, in tutto e per tutti, affinché ciascuno risponda, alla legge di Dio e degli uomini, secondo le sue effettive responsabilità”.

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