Sostenibilità sociale: Truffelli (Ac), “progettualità sia a servizio di una missionarietà in ascolto e corresponsabile verso la realtà”

“Il bilancio di sostenibilità permette alla vita associativa di farsi conoscere per ciò che è”. Con queste parole Matteo Truffelli, presidente nazionale dell’Azione Cattolica, ha aperto il seminario su “Fare (e dire) bene il bene”, in corso alla Domus Mariae di Roma. La sfida della valutazione sociale e della progettazione si inserisce nelle scelte ordinarie dell’associazione che, nel suo impegno a servizio della Chiesa e delle persone, ha presentato a inizio 2019 il primo bilancio sociale. “È uno strumento per noi utile per incoraggiare le associazioni locali a osare per il bene della comunità”, ha affermato Truffelli, che ha raccontato: “È di Ac creare un gruppo in un carcere di massima sicurezza, dare vita a un gruppo di madri di migranti o, ancora, organizzare ogni lunedì mattina una preghiera nella Stazione centrale di Milano”. La sostenibilità richiede trasparenza, corresponsabilità e capacità di verifica secondo Truffelli: “Progettazione e rendicontazione devono unirsi alla comunicazione. La sfida della progettualità ci ha fatto acquisire competenze e stringere alleanze: dal progetto Erasmus+, tramite il Forum internazionale di Ac, al programma educativo del Progetto Pfp; dall’alleanza con Telethon, per cui animiamo 200 punti di promozione in tutta Italia, al servizio mensile svolto da nostri soci nella casa Hogar de ninos a Betlemme”. In chiusura, il presidente di Ac ha sintetizzato: “La sostenibilità chiede all’ordinaria vita associativa di tradursi in una missionarietà che mette i nostri talenti in ascolto e a disposizione del territorio”.

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