Sostenibilità sociale: Salvatore (Cei), “non sia mera operazione di marketing, ma attenzione a poveri e future generazioni”

La riflessione sulla sostenibilità sociale, promossa dall’Azione Cattolica italiana all’interno di un seminario che si svolge oggi alla Domus Mariae di Roma, ha proposto un parallelo tra Magistero sociale e dibattito planetario grazie al contributo portato ai lavori dall’economo della Conferenza episcopale italiana, Mauro Salvatore. “Nei documenti del Magistero sociale della Chiesa, l’insegnamento del pontefice si compenetra con scienze umane, sociali ed economiche, cercando ogni volta di cogliere le sfide del momento”, ha affermato. Se il termine “sostenibilità” appare per la prima volta nel Magistero con la “Laudato si’” del 2015, è perché le scienze economiche sociali hanno cominciato a utilizzarlo di recente: “Prima, il Magistero parlava di ‘sviluppo integrale’, antenato del concetto di ‘sostenibilità’”, ha osservato l’economo della Cei. Contro il rischio di pensare che dovrebbero muoversi solo i ‘grandi’, gli Stati “i singoli, l’Ac, tutte le realtà devono sentirsi coinvolte – ha insistito Salvatore –. Serve una maturazione collettiva, che passa per la comunicazione del fine sociale delle nostre attività e che bandisce urgenza e improvvisazione”. La sostenibilità, che oggi pervade ogni attività umana, non deve essere un’operazione di marketing. “Essa va ricercata nei confronti delle future generazioni e dei poveri. Solo così si realizza un coinvolgimento profondo, reale e trasformativo, delle singole imprese e della società nel suo complesso”, ha concluso.

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