Papa Francesco: a eparchia di Mukachevo, “grazie per la vostra fedeltà” durante la “lunga oppressione del regime sovietico”

foto SIR/Marco Calvarese

“Siete venuti a Roma per festeggiare insieme con il Successore di Pietro il 30° anniversario dell’uscita dell’Eparchia di Mukachevo dalla clandestinità”. È il saluto del Papa i partecipanti al Pellegrinaggio dell’Eparchia di Mukachevo di rito bizantino (Ucraina) in occasione del 30° anniversario dell’uscita dell’Eparchia di Mukachevo dalla clandestinità. “Sono lieto di accogliervi presso la Tomba di San Pietro, e assieme a voi desidero ringraziare il Signore infinitamente buono che con la sua mano potente ha liberato la vostra Chiesa dalla lunga oppressione del regime sovietico”, ha detto il Papa, che ha ricevuto il gruppo nella basilica di San Pietro, prima dell’udienza generale. “La Chiesa di Mukachevo è madre di tanti martiri, che con il proprio sangue hanno confermato la fedeltà a Cristo, alla Chiesa Cattolica e al Vescovo di Roma”, l’omaggio di Francesco, che ha citato il Beato Vescovo Martire Teodor Romža, “che nei momenti più bui della vostra storia ha saputo idare il popolo di Dio con sapienza evangelica e coraggio instancabile, secondo l’esempio di Cristo Buon Pastore, fino a dare la propria vita per le pecore”. “Voglio anche ricordare i vostri antenati, nonni e nonne, padri e madri, che nell’intimità delle loro case, e spesso sotto la sorveglianza del regime ostile, rischiando la propria libertà e la vita, hanno trasmesso l’insegnamento della verità di Cristo e hanno offerto alle generazioni future, di cui voi siete rappresentanti, un’eloquente testimonianza di fede salda, viva e cattolica”, ha proseguito il Papa, ringraziando i presenti “per la vostra fedeltà a Gesù Cristo” ed esortando ognuno, “in qualsiasi luogo e situazione si trovi, a rinnovare oggi stesso il suo incontro personale con Gesù Cristo o, almeno, a prendere la decisione di lasciarsi incontrare da Lui, di cercarlo ogni giorno senza sosta. Non c’è motivo per cui qualcuno possa pensare che questo invito non è per lui, perché nessuno è escluso dalla gioia portata dal Signore”.

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