Intelligenza artificiale in medicina: mons. Peña Parra (Santa Sede), “contro forme di algor-crazia serve algor-etica per cura integrale della persona”

“Abbiamo davanti a noi una sfida immensa: unire maggiormente il mondo digitale, che procede veloce ma corre il rischio di andare avanti in modo autoreferenziale, con quello dell’etica”. Il monito è dell’arcivescovo Edgar Peña Parra, sostituto per gli Affari generali della Segreteria di Stato della Santa Sede, che al Policlinico Gemelli ha appena concluso l’evento AI4Docs “Opportunità e rischi dell’intelligenza artificiale in medicina”. Dopo avere sottolineato l’urgenza di superare il profondo divario tra nord e sud del mondo, Peña Parra ha avvertito: “Non possiamo dimenticare i valori che dovrebbero essere considerati nel sistema algoritmi non solo in forma di sanzioni postume ma come accompagnatori costanti al fine di umanizzare processi che altrimenti rischiano di cosificare le relazioni”. Per “tutelare la dignità della persona; preservare il lavoro; assecondare uno sviluppo equo, integrale e sostenibile; corroborare l’alleanza medico-paziente; essere salvaguardati da forme di algor-crazia abbiamo bisogno di algor-etica come ha ricordato Papa Francesco lo scorso 14 novembre”, ha detto ancora. Dunque, ha concluso, “tocca anche a noi sviluppare tecnologie e al tempo stesso contribuire ad orientarle in modo squisitamente umano e a proporle per la cura integrale della persona”.

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