Rifiuti urbani: Rapporto Ispra, “nel 2018 l’Italia ha riciclato il 50,8% di organico, carta e cartone, vetro, metallo, plastica e legno”

“Tra i rifiuti differenziati, l’organico si conferma la frazione più raccolta in Italia. Rappresenta il 40,4% del totale e nel 2018 registra un’ulteriore impennata con un + 6,9% rispetto al 2017. Tra 2016 e 2017 era stato solo +1,6%. Questa tipologia di rifiuto viene soprattutto da cucine e mense (67,6%) e da rifiuti biodegradabili provenienti dalla manutenzione di giardini e parchi (28,2%)”. È quanto si legge nel Rapporto dell’Ispra sui “Rifiuti urbani” edizione 2019, contenente gli ultimi dati disponibili a livello nazionale relativi al 2018, presentato oggi a Roma.
Al secondo posto per quantità tra i rifiuti differenziati si attestano “carta e cartone (19,5% del totale), con 3,4 milioni di tonnellate e una crescita del 4,3% rispetto al 2017. Segue il vetro con oltre 2,1 milioni di tonnellate. La plastica fa registrare una crescita della raccolta del 7,4%, con un quantitativo complessivamente intercettato pari a quasi 1,4 milioni di tonnellate”. Di tale quantitativo, “747mila tonnellate sono raccolte nelle regioni settentrionali, con un valore pro capite di circa 27 chilogrammi per abitante, circa 247mila in quelle del Centro (21 chilogrammi per abitante) e 374mila in quelle del Sud (18 chilogrammi)”. Il 94% dei rifiuti plastici raccolti in modo differenziato è costituito da imballaggi. La raccolta differenziata comunale, infatti, si concentra sugli imballaggi per i quali è previsto un corrispettivo economico nell’ambito dell’accordo Anci–Conai. Uno studio effettuato da Ispra ha evidenziato che circa il 15% dei rifiuti indifferenziati è costituito da rifiuti plastici, in gran parte non di imballaggio, che non vengono adeguatamente recuperati.
“Nel 2018 l’Italia ha riciclato il 50,8% delle seguenti tipologie dei rifiuti urbani: organico, carta e cartone, vetro, metallo, plastica e legno. Il nuovo pacchetto sull’economia circolare ha alzato l’asticella sul riciclaggio – sottolinea il Rapporto – . Se la direttiva 2008/98 aveva fissato un target del 50% entro il 2020 per quella che si definisce ‘preparazione per il riutilizzo e il riciclaggio dei rifiuti urbani’, le nuove direttive hanno innalzato il target al 55% nel 2025, al 60% nel 2030, al 65% nel 2035”.

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