Forum mondiale della democrazia: Letta (SciencesPo) al Sir, nell’era digitale “educare allo spirito critico è l’unica soluzione possibile”

(dall’inviato a Strasburgo) “In Europa e nel mondo c’è una battaglia urgente da intraprendere: quella sulla protezione e il trattamento dei dati personali” in relazione a internet. Ne è convinto Enrico Letta, già primo ministro italiano e ora direttore della Paris School of International Affairs dell’Università SciencesPo di Parigi, tra i relatori del Forum mondiale della democrazia in corso a Strasburgo. “Per vincere una campagna elettorale, in qualunque Paese, oggi è fondamentale la disponibilità dei dati personali” degli elettori “e l’uso che se ne fa”.
Una sfida aperta alla democrazia – spiega Letta ai partecipanti al Forum – tenuto conto che questi dati sono in mano a pochi attori globali che “possono orientare il voto dei cittadini” e dunque la politica “dei nostri Paesi”. “Non ci sono regole per la raccolta e l’uso di questi dati, e le regole – aggiunge – le deve fare la politica”. Un esempio? “La migrazione. Oggi sembra essere l’unico tema nel dibattito pubblico. Ma proprio in questo ambito le fake news”, diffuse ad arte, orientano le opinioni pubbliche, “facendo crescere paure e atteggiamenti ostili” verso gli immigrati. “Il fenomeno migratorio è il soggetto sul quale il gap tra realtà e percezione della realtà è maggiore. In Italia c’è la diffusa convinzione che ci sia una invasione di stranieri: si ritiene che la presenza straniera sia tre volte quella reale”. C’è “un preciso disegno a vantaggio di alcune forze politiche”.
Da qui l’insistenza di Letta sul fatto che internet, “una risorsa immensa di opportunità e di conoscenze”, richieda “un processo formativo”. Quindi al Sir dichiara: “Il fatto che oggi ci siano tante informazioni disponibili dimostra che siamo in un tempo con moltissime opportunità positive per la democrazia, perché essa ha bisogno di informazione. Ciò rende molto più largo il campo di coloro che possono essere protagonisti. Il punto, semmai, è come dotare tutti degli strumenti per avere consapevolezza per orientarsi in questa valanga di notizie di cui disponiamo. Ecco perché la questione educativa è centrale. Ciò non significa educare alla verità, ma educare allo spirito critico. Più educazione è l’unica soluzione possibile”.

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