Argentina: i vescovi dopo le elezioni presidenziali, “rafforzare insieme la democrazia perché si traduca in vita dignitosa e sviluppo integrale”

“All’inizio di un nuovo periodo della nostra democrazia, per la quale abbiamo optato irreversibilmente, vogliamo camminare con gli argentini per consolidarla ogni giorno”. Lo scrivono tutti i vescovi dell’Argentina, riuniti in questi giorni a Pilar per la loro assemblea plenaria, in un messaggio diffuso poco fa e pervenuto al Sir.
“Chiediamo a Dio – scrivono ancora i vescovi – di aiutarci affinché il percorso democratico si traduca in vita dignitosa, sviluppo integrale, lavoro per tutti, accesso alla salute e istruzione di qualità. Riconoscendo l’immensa dignità di ogni persona, possiamo dire che le più grandi ipoteche nel Paese sono ancora la povertà, l’esclusione e la disuguaglianza”.
Nel messaggio si conferma la richiesta, risuonata più volte anche durante il periodo della campagna elettorale, al dialogo e alla concordia: “La patria chiede a tutti un rinnovato sforzo per un dialogo sincero e la ricerca di un consenso ampio al fine di elaborare una sintesi che va al di là dell’attuale situazione. La grandezza della nostra leadership si manifesterà in questo tentativo, se riuscirà a inserire anche gli sforzi e le ricerche dei più poveri”.
I vescovi, inoltre, denunciano “il crimine della corruzione”, che “ci tenta tutti in modi diversi”. Un reale rafforzamento della democrazia “non sarà possibile, senza una solida opzione etica ai diversi livelli della vita sociale, senza una vera divisione dei poteri statali e senza la partecipazione quotidiana e generosa di ogni argentino”.
Conclude il messaggio: “Come cittadini responsabili siamo chiamati a formare un popolo che, al di là delle discrepanze, mantenga quei riferimenti stabili che formano un progetto comune. Ciò presuppone uno sforzo rinnovato per superare le diverse forme di violenza e per costruire un’amicizia sociale”.

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