Mezzogiorno: Bianchi (Svimez), “nel 2020 una debole ripresa per il Sud, importante stop ad aumento Iva”

“Il rapporto dà un quadro ancora difficile dell’economia italiana e testimonia ancora una volta l’ampliamento del divario tra Mezzogiorno e Centro Nord. Nell’ultimo ventennio di stagnazione nazionale la politica economica ha disinvestito dal Mezzogiorno. Nel nostro Paese si è rotto l’equilibrio demografico che ha consentito il progresso negli ultimi 50 anni. Perdiamo popolazione giovanile, un pezzo della crescita, e assistiamo a un ampliamento delle disuguaglianze non solo tra Nord e Sud, ma all’interno del Sud”. Lo ha detto il direttore dello Svimez, Luca Bianchi, presentando il rapporto sull’economia e la società del Mezzogiorno, stamani alla Camera dei deputati. “Nel 2018 il Pil del Mezzogiorno è ancora oltre 10 punti al di sotto dei livelli del 2008 – ha spiegato Bianchi -. A pesare nel 2018 è soprattutto la stagnazione dei consumi privati con i consumi alimentari al Sud in calo dello 0,5%”. Dopo aver osservato che “le politiche di risanamento messe in atto dal 2012 hanno impattato di più in un’area debole come il Mezzogiorno rispetto al Centro Nord”, il direttore dello Svimez ha evidenziato che “tra il 2006 e il 2017 tutte le regioni italiane hanno registrato un calo relativo del Pil” mentre “le regioni ricche degli altri Paesi hanno rafforzato la loro posizione”. “Aver sottovalutato l’interdipendenza tra Mezzogiorno e Centro Nord ha penalizzato l’intero Paese”. Guardando al futuro, Bianchi ha delineato le tendenze nel 2019 e nel 2020. “Nel 2019 stimiamo una riduzione del Pil del Sud dello 0.2%, una debole recessione all’interno di in un Paese che si attesterà su una stagnazione – ha affermato -. Nel 2020, a politiche invariate, prevediamo invece una debole ripresa anche al Sud”. L’unica variabile indicata per muovere queste previsioni è quella degli “investimenti”. “È stato molto importante aver sterilizzato l’impatto dell’aumento dell’Iva. Il peggioramento sarebbe stato di 4 decimi di punto già nel 2020”. Infine, il direttore dello Svimez ha segnalato nel 2018 “una divaricazione” tra pubblico e privato con il primo “più attivo negli investimenti”. “Per uscire dalla stagnazione italiana bisogna mettere assieme le potenzialità del Sud e del Nord, attraverso un nuovo Patto – è la via delineata -. Occorre abbandonare la ricetta indigesta di politiche diverse per le due parti del Paese sul binomio assistenza per il Sud e sviluppo per il Nord, cercando una ricomposizione degli interessi nazionali”.

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