Colombia: Morsolin (esperto diritti umani) su morte di Dilan. “Centinaia in preghiera, giovani vogliono il cambiamento”

“Ho visto centinaia di giovani oggi, al sesto giorno di marce, mentre molte fermate dei bus Transmilenio continuano a restare chiuse. Ricordano tutti Dilan, all’incrocio della trafficata calle 19 con la carrera 4, in pieno centro di Bogotá. Molti hanno portato fiori”. Lo testimonia per il Sir Cristiano Morsolin, esperto di diritti umani in America Latina, che già nella mattinata di ieri era stato a rendere omaggio al giovane all’ospedale della Javeriana, qualche chilometro più a nord. “Centinaia di persone stavano pregando, davanti alle telecamere, con fiori bianchi, crisantemi, rose, ma anche tanti cartelli in favore dello sciopero, nessuno silenzia questa giovane generazione che vuole il cambiamento”. Morsolin racconta cosa gli ha detto Francisco, 21 anni, studente dell’Università Nazionale, che gli ribadisce la volontà di manifestare in modo pacifico: “marciamo perché il Governo pensa solo ai ricchi ed esclude noi poveri, che siamo la maggioranza, continueremo a marciare”. L’Università Javeriana dei gesuiti, prosegue Morsolin, “diventa punto nevralgico della protesta. Qui centinaia di giovani pregano. Il decano di Scienze politiche, padre Munera, proprio ieri ha presentato un report 2014-2019 sul lavoro pedagogico della Compagnia di Gesù in Colombia. Mercoledì scorso decine di soldati hanno circondato l’entrata principale della Javeriana, prima dello storico sciopero, malgrado le barriere di palloncini bianchi esposti come simbolo della strategia della non violenza. Solo un mese fa l’Esmad ha tirato gas lacrimogeni nell’università e perfino nell’ospedale, hanno effettuato perquisizioni in 9 appartamenti di leader studenteschi, senza trovare nulla”.

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