Giornata mondiale pesca: card. Turkson, “garantire l’applicazione di convenzioni e leggi che garantiscano la protezione dei pescatori”

“Nella filiera della pesca l’assunzione fattiva di responsabilità risulta gravemente carente. Per sua natura, l’attività umana in mare è particolarmente difficile da monitorare e controllare”. Lo scrive il card. Peter Turkson, prefetto del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale, nel suo messaggio diffuso oggi per la Giornata mondiale delle pesca, che si è celebrata ieri. “Ancora una volta vogliamo invitare i Governi, le Organizzazioni internazionali e tutte le autorità preposte ad assumersi le proprie responsabilità per garantire l’applicazione di convenzioni e leggi che garantiscano la protezione sociale dei pescatori e dei loro diritti”, continua il cardinale. Soffermandosi sulle condizioni degli oceani, il prefetto ricorda che “sono messi a repentaglio da comportamenti negligenti, predatori e inquinanti”. “Attraverso la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata, ‘la nostra casa comune’ è costantemente danneggiata e si consumano risorse senza considerare la ‘capacità di rigenerazione di ogni ecosistema nei suoi diversi settori e aspetti'”. Citando l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, il card. Turkson ricorda che “esiste già una convergenza di idee”. “È tempo di ridestare il nostro senso di responsabilità, di unire le forze e agire per cercare di debellare questi fenomeni distruttivi”.

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