Violenza su donne con disabilità: Fish, “una su tre dichiara di averla subita da un ex o da un familiare”

Sono 171 le donne su 519 intervistate (pari al 33% del totale) che hanno dichiarato di aver subito violenza in qualche forma da parte del partner attuale o di un ex, di un familiare, di un conoscente, di uno sconosciuto o di un operatore. Lo rileva la Federazione italiana per il superamento dell’handicap (Fish) comunicando oggi i dati di una rilevazione, dal titolo “Vera-Violence Emergence, Recognition and Awareness”, che approfondisce la tematica della violenza sulle donne con disabilità. Sono stati compilati 519 questionari da parte di altrettante donne con disabilità, che vanno dai 16 agli 81 anni. “Notevole è la differenza tra la violenza percepita e la violenza realmente subita. A fronte della domanda esplicita e generica, a rispondere affermativamente sono appunto il 33% – spiega il report -. Ma se si considerano le più dettagliate domande inerenti le singole forme di violenza rispondono affermativamente, quindi dichiarano di averle subite, 339 donne, pari al 65,3% delle intervistate”. Secondo la Fish, ciò indica che “molto spesso le donne stesse faticano a riconoscere e definire come ‘violenza’ un atto che le danneggia, se non è di natura strettamente fisica o sessuale”. La forma di violenza più ricorrente è la violenza psicologica subita dal 54% delle donne; segue la molestia sessuale, che include anche le violenze a sfondo sessuale che si verificano attraverso il web (37%); la violenza fisica (24%) e la violenza economica (7%). L’autore delle violenze nell’80% dei casi è una persona nota alla vittima, con diversi gradi di prossimità. Fra le intervistate, dichiarano di aver subito almeno una forma di violenza l’82% delle donne con una limitazione cognitiva/intellettiva e l’85% di quelle con una disabilità psichiatrica. Solo il 37% delle donne che dichiarano di aver subito una qualche forma di violenza tra quelle indicate afferma di aver reagito.

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