Ue: Moscovici (Commissione), politiche fiscali espansive in Germania e Paesi Bassi, aumento del disavanzo italiano

Bruxelles, 20 novembre: Pierre Moscovici interviene alla conferenza stampa odierna al palazzo Berlaymont, sede della Commissione europea

(Bruxelles) “Negli ultimi cinque anni la Commissione ha valutato attentamente i documenti programmatici di bilancio degli Stati membri della zona euro. Con i pareri di quest’anno confermiamo il nostro impegno a favore di un’applicazione flessibile e intelligente delle regole comuni, guidati dalla conoscenza della realtà economica di ciascun Paese e della zona euro nel suo complesso”. Pierre Moscovici, commissario responsabile per gli Affari economici e finanziari, la fiscalità e le dogane, commenta la situazione economica e finanziaria dei Paesi membri dell’Unione. Dichiara: “In questo spirito, la Commissione invita i Paesi con debito elevato a perseguire politiche di bilancio prudenti, mentre incoraggia quelli che dispongono di margini di bilancio a investire di più”; qui il riferimento va a Stati come Germania e Paesi Bassi. “Questo approccio differenziato rafforzerà la zona euro”. Secondo le proiezioni odierne della Commissione il disavanzo strutturale aggregato della zona euro aumenterà nella misura dello 0,2 % del Pil potenziale nel 2020 (toccando -1,1%), “presentando quindi un orientamento di bilancio sostanzialmente neutro”. Tale aumento del saldo strutturale “è spinto in particolare dalle politiche fiscali espansive previste negli Stati membri con margine di bilancio, in particolare nei Paesi Bassi e in misura minore in Germania (rispettivamente 0,6% e 0,4% del Pil potenziale), e dal previsto incremento del disavanzo strutturale italiano (0,3% del Pil potenziale)”.
“In generale, le politiche di bilancio nella zona euro continuano a non essere sufficientemente differenziate. Gli Stati membri che dispongono di un margine di bilancio stanno attuando politiche fiscali espansive e dovrebbero essere pronti a continuare a utilizzare tale margine. Per contro, continua a preoccupare la mancanza di risanamento nei Paesi con problemi di sostenibilità”.

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