Editoria: “Rogate ergo”, il numero di novembre dedicato alla santità

Se oggi è più facile capire che “La santità è il volto più bello della Chiesa”, come dice il titolo del libro regalato a Papa Francesco dalla diocesi di Roma, lo si deve anche alla narrazione non più devozionistica, ma antropologica, della santità che ne fanno le agiografie dei santi e l’arte, a cominciare da quella cinematografica, come rileva il critico Mario Dal Bello nel numero di novembre della rivista “Rogate ergo”. La santità, però, viene ancora vista da molti sotto l’aspetto della perfezione ascetica più che in quello di esperienza da godere, nonostante il Vangelo sia chiaro in fatto di Beatitudini. “Per molti cristiani – scrive lo psicologo canossiano Amedeo Cencini – l’attenzione verso la santità è presa dall’ingiunzione morale-comportamentale, che non cambierebbe nulla se quel ‘beati’ nel testo evangelico non ci fosse per niente. Eppure dobbiamo ribadirlo, anche a partire dall’Esortazione apostolica ‘Gaudente et esultate’ di Papa Francesco, uno che si comporta da persona misericordiosa, pura, retta…non necessariamente è un cristiano; lo diventa solo se in tutte quelle situazioni indicate da Gesù scopre e sperimenta una gioia inedita e sconosciuta ai più. La santità è lì, dice il Papa, è in quella gioia e nella libertà di testimoniarla”. Ma, forse anche per le difficoltà che il vivere e il godere la santità comporta, “i santi danno fastidio”. Lo scrive il teologo carmelitano Aldino Cazzago. Essi, infatti, diventano un ammonimento non sempre gradito ai cristiani stessi e, più frequentemente, un fastidio da cui presto liberarsi.

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