Care leavers network: Conferenza regionale Emilia Romagna a Bologna. I ragazzi, “continuiamo a creare spazi di incontro e di dialogo”

“Sono tutti bravi marinai quando il mare è calmo: il nostro viaggio ci ha dato la possibilità di acquisire consapevolezze, ponendoci di fronte difficoltà e sofferenze; di responsabilizzarci e raggiungere un diverso livello di maturità spesso precoce per affrontare la vita. Abbiamo sviluppato resilienza. Spesso parlate di noi ma non sapete davvero chi siamo”. Lo hanno affermato, ieri, i ragazzi dell’Emilia Romagna che fanno parte del Care leavers network, una rete nazionale di ragazze e ragazzi tra i 16 e 24 anni che vivono o hanno vissuto parte della loro vita “fuori famiglia”, coinvolti in un percorso di partecipazione e cittadinanza attiva. L’occasione è stata offerta dalla Conferenza regionale del Care leavers network dell’Emilia-Romagna e Conferenza nazionale del progetto “LeaveCare-LiveLife”, promossa a Bologna dall’associazione Agevolando in collaborazione con Cnca. I ragazzi hanno poi chiesto alle istituzioni e ai professionisti di prendere in consegna alcune richieste: “Siate chiari con noi, rispettate l’individualità di ciascuno senza procedure troppo standardizzate, cercate di creare spazi di confronto e rielaborazione, prestate attenzione alla nostra partecipazione attiva e al nostro protagonismo, responsabilizzandoci”.
Durante l’incontro sono intervenuti e hanno interagito con i ragazzi Clede Maria Garavini, garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Emilia-Romagna, Gioia Scappucci (in collegamento Skype), segretaria esecutiva del Comitato di Lanzarote–Divisione per i diritti dei minori del Consiglio d’Europa, Chiara Perale, consigliere dell’associazione Agevolando, Giuseppe Spadaro, presidente del Tribunale per i minorenni di Bologna, Giovanni Mengoli, segretario coordinamento enti gestori delle comunità educative per minori autorizzate della Regione Emilia-Romagna, Rita Bosi, presidente dell’Ordine degli assistenti sociali dell’Emilia Romagna, Gino Passarini, responsabile del Servizio politiche sociali e socio educative della Regione Emilia Romagna.
Ha concluso Adina Jujic, care leaver: “C’è tanta sbagliata informazione sul mondo dell’accoglienza, solo conoscendolo dall’interno e ascoltando la voce diretta di noi ragazzi sarà possibile costruire una narrazione più interessante e autentica, vicina alla realtà. Continuiamo a creare spazi di incontro e di dialogo orizzontale per generare, insieme, cambiamenti”.

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