Società: Dominici (Un. Perugia), “scuola e università dovrebbero emancipare i giovani invece di selezionarli”

“Tre le mille ragioni della crisi dell’epoca contemporanea, intesa come transizione e passaggio, vi è l’esagerato affidamento da parte degli studiosi sugli strumenti tecnologici di analisi. Abbiamo invece messo da parte la questione etica, senza piena consapevolezza di essa, e continuiamo a discutere di nuovo umanesimo e centralità della persona mentre invece al centro mettiamo la legge, la tecnologia e altre illusioni di questa società post moderna”. Sono parole di Piero Dominici, docente all’Università di Perugia e direttore scientifico del Complexity Education Project, che ha aperto questa mattina alla Pontificia Facoltà di educazione Auxilium di Roma un corso interdisciplinare su “Dal fake al make. Educarci ed educare nel tempo della post-verità”, realizzato con il patrocinio del Dicastero per la comunicazione sociale e le ambasciate di Gran Bretagna e Italia presso la Santa Sede.
“Le origini politiche, sociali, culturali dei nostri figli e delle nostre famiglie sono determinate e vincolate dalle scelte scolastiche e universitarie – prosegue Dominici –. Queste agenzie avrebbero dovuto garantire emancipazione culturale delle persone, sono invece spazi in cui le disuguaglianze e le asimmetrie vengono alimentate. Scuole e università invece di essere agenzie di emancipazione sono divenute agenzie di selezione”. “L’urgenza è smontare il pensiero diffuso secondo cui formazione ed educazione dovrebbero adeguarsi allo sviluppo tecnologico. Nella iperconnessione in cui i sistemi sono sempre più interdipendenti, c’è una frammentazione sociale e culturale profonda e al dominio dei valori individualistici”.

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