Società: Dominici (Un. Perugia), “ricomporre frattura tra uomo e tecnologia nell’epoca della post-verità”

La pars construens dell’intervento di Piero Dominici su “Post-verità e nuovo umanesimo: questioni complesse, non complicate”, davanti a studenti, docenti, educatori e genitori che partecipano oggi al corso interdisciplinare della Pontificia Facoltà di Scienze dell’educazione Auxilium di Roma, è partita dalla considerazione che “nella società odierna, l’opposto della complessità e il riduzionismo: ridurre tutto a un unico sistema di variabili e indicatori, cadendo nella ricerca quasi ossessiva di soluzioni semplici a problemi complessi. Si confonde la comunicazione con il marketing e tecniche di persuasione”. Nel delineare i “sistemi complessi”, Dominici li ha definiti come “insiemi di parti che appartengono al mondo biologico, umano. Non sono caratterizzati da linearità. Le persone, al loro interno, hanno capacità di auto organizzarsi. Sono sistemi aperti perché costantemente condizionabili dall’esterno”. Alla luce di tutto ciò, “in un tempo di mutamento accelerato, la comunicazione ha un ruolo sempre più strategico, non soltanto con riferimento all’educazione ed al processo di socializzazione, ma anche nei processi di rappresentazione e percezione” ha chiosato. Le sfide per l’educazione di fronte agli hate speech online, tra libertà di espressione, pensiero critico e responsabilità, saranno al centro del secondo appuntamento del corso interdisciplinare, in programma sabato 30 novembre, con la partecipazione di Stefano Pasta del Centro di ricerca sull’Educazione ai media, all’informazione e alla tecnologia (Cremit) dell’Università Cattolica di Milano.

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