Ecuador: oggi beatificazione di p. Emilio Moscoso. Mons. Parrilla (Riobamba), “segno anche per la divisione che viviamo oggi”

L’Ecuador festeggia oggi il suo primo martire. Alle 10 (ora locale) nello stadio Olimpico di Riobamba, il card. Angelo Becciu, prefetto della Congregazione per le Cause dei santi, presiederà il rito di beatificazione di padre Emilio Moscoso, gesuita ucciso nel 1897 durante la Rivoluzione liberale.
“Il martirio di padre Moscoso – ha spiegato al Sir mons. Julio Parilla, vescovo di Riobamba, subito dopo la conferenza stampa con i giornalisti locali – è legata a un periodo storico particolare, nel contesto della guerra civile tra liberali e conservatori. Si viveva in un contesto violento e anticlericale e in tale situazione avvenne l’uccisione del gesuita”.
Prosegue il presule: “È il primo martire dell’Ecuador ed è un evento importante per un popolo molto devoto ai santi e soprattutto all’eucaristia. Da noi ogni settimana si vive il ‘Giovedì eucaristico’. Il nuovo beato rappresenta anche, nel suo dono della vita per amore, un esempio per i sacerdoti”. Molte le persone attese per il rito: “Abbiamo previsto una presenza di 23mila persone, che arriveranno da tutto il Paese. Tra i concelebranti saranno presenti tutti i vescovi dell’Ecuador”.
Per mons. Parrilla la beatificazione rappresenta anche un segno importante per l’Ecuador di oggi, che attraversa un momento difficile e di contrapposizione politica e sociale, come si è visto qualche setti,mana fa: “È proprio così. È urgente ristabilire la pace tra di noi, non è facile trovare il modo di convivere. Questo evento rappresenta un segno forte, in grado di di seminare rispetto, esigenza di giustizia, rifiuto della violenza”.

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