Antisemitismo: mons. Spreafico (Cei), “la scorta alla Segre è una vera vergogna”. “Contrastare il clima d’odio”

“Di fronte al preoccupante moltiplicarsi, negli ultimi tempi, di atti, parole, scritte antisemite, è nostro dovere parlare. Come Chiesa Cattolica che è in Italia sentiamo il bisogno di trasmettere ai cristiani e a tutta la popolazione del nostro Paese l’assoluta necessità di prendere le distanze da un clima di odio e di rancore, che si manifesta in molti modi, a voce e soprattutto sui social. I dati sono allarmanti e sono stati spesso richiamati in questi giorni”. Lo scrive in una nota mons. Ambrogio Spreafico, presidente della Commissione episcopale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso​, in merito al moltiplicarsi di atti, parole e scritte antisemite. “L’Osservatorio Antisemitico del CDEC (Centro di documentazione ebraica contemporanea) offre un quadro desolante della situazione italiana. L’11% dei cittadini (fra i 6 e i 7 milioni) rispondono con giudizi negativi a domande sugli ebrei e il 33% sono valutati “ambivalenti”, cioè si esprimono in maniera negativa solo su alcuni argomenti. Un risultato piuttosto allarmante, che il sondaggio mette in stretta relazione con la generale diffusione (in crescita) di intolleranza e razzismo anche verso altri gruppi religiosi o etnici. La relazione del CDEC sul 2018 segnala 197 episodi di antisemitismo che, in qualche forma, sono stati resi pubblici. Ma la mole di commenti o espressioni di antisemitismo in rete è molto maggiore. Il rapporto Voxdiritti ha censito 300 siti antisemiti e oltre 200 profili Facebook espressamente antisemiti. Come Chiesa italiana, – si legge nel comunicato – ricordiamo ai cristiani che condividere l’odio in qualsiasi forma e contro chiunque, anche online, è un peccato. Il fatto che una donna come Liliana Segre, deportata ad Auschwitz nel 1944 all’età di 13 anni, dopo esser estata respinta dalla Svizzera con la sua famiglia, sopravvissuta al campo con altri 24 bambini sui 776 bimbi italiani ivi deportati, abbia bisogno della scorta per continui attacchi e minacce, è una vera vergogna! Occorre rinnovare l’impegno per contrastare questo clima – ribadisce mons. Spreafico -, perché l’odio e il rancore sembrano avere a volte il sopravvento nella quotidianità, nelle parole che si dicono e in quelle che si scrivono online o sui muri, oppure sugli striscioni degli stadi. Forse dovremmo ricordare, con Papa Pio XI, che noi cristiani “siamo spiritualmente semiti”, perché la fede in Gesù Cristo si radica in quella dei patriarchi, di Mosè e dei profeti di Israele. Proprio ieri, mercoledì 13 novembre, Papa Francesco ha ulteriormente chiarito il pensiero della Chiesa: “Il popolo ebraico ha sofferto tanto nella storia. È stato cacciato via, perseguitato… Nel secolo scorso abbiamo visto tante, tante brutalità che hanno fatto al popolo ebraico e tutti eravamo convinti che questo fosse finito. Ma oggi incomincia a rinascere qua, là, là, l’abitudine di perseguitare gli ebrei. Fratelli e sorelle, questo non è né umano né cristiano. Gli ebrei sono fratelli nostri!”. Facciamo nostro e delle nostre comunità questo forte invito e diffondiamo la cultura dell’incontro e dell’amicizia con gli ebrei ovunque essi siano! Ogni anno, prima dell’inizio della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, viene promossa la “Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra cattolici ed ebrei”, che nel 2020 cadrà il 16 gennaio. Invitiamo le nostre comunità a valorizzare questo giorno, promuovendo momenti di conoscenza dell’ebraismo, della sua storia e del suo presente, e del legame tra cristiani ed ebrei, perché l’ignoranza dell’altro è sempre foriera di pregiudizi e di inimicizie, che non favoriscono la costruzione di una società dove vivere insieme pacificamente nel rispetto della differenza di ognuno.

Mons. Ambrogio Spreafico

Presidente della Commissione Episcopale

per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso

 

 

 

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