Siria: Un ponte per (ong), “nel nordest è emergenza sfollati. Attacco turco non si è mai fermato”

“Sta arrivando l’inverno. Nei campi che stanno accogliendo migliaia di persone sfollate la situazione peggiorerà rapidamente. Dall’assistenza diretta alle persone colpite dai bombardamenti delle prime settimane, adesso abbiamo una grande urgenza che riguarda le persone sfollate. Hanno bisogno di cure mediche immediate, cibo e acqua pulita, rifugi sicuri. Sta arrivando il freddo, la situazione non può che peggiorare”. Sono gli ultimi aggiornamenti che arrivano dal nordest della Siria dove operano lo staff locale dell’ong italiana ‘Un ponte per’ (Upp) e della Mezzaluna Rossa Curda (Heyva Sor A Kurd – Krc). “Al momento – comunica Upp – restano operativi 5 ospedali, 19 cliniche di primo soccorso, 30 ambulanze e 4 unità mediche mobili. Dal Kurdistan iracheno stiamo continuando a monitorare costantemente la situazione e a sostenerli in ogni modo possibile. Nei giorni scorsi siamo riusciti a portare medicine e aiuti agli ospedali di Membij, Kobane e Abo Qalqal”. “Entrambi i team di Upp, sia chi sta lavorando da Dohuk sia chi opera in Nord Est Siria sta affrontando enormi difficoltà per sostenere una popolazione che, oggi come mai prima, ha bisogno di sostegno. La mancanza di acqua pulita e la carenza di medicinali e di strutture peseranno in modo particolare sulla popolazione sfollata nei campi. I nostri operatori e operatrici sanitari di comunità sono già a lavoro insieme alla Krc per assistere quante più persone sarà possibile. L’attacco turco in Nord Est Siria non si è mai fermato: continuiamo a sostenere, oggi più che mai, la popolazione colpita”.

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