Manovra: Signorini (Bankitalia), “debito pubblico elemento di fragilità, sfruttare tassi bassi per ridurlo”

“Il rapporto fra il debito e il prodotto, che crescerebbe nell’anno in corso, diminuirebbe marginalmente il prossimo. Per un Paese in cui il debito pubblico rappresenta uno dei principali fattori di fragilità, assicurare che la variazione di questo indicatore abbia quanto meno il segno giusto è il minimo”. Lo ha affermato questa mattina Luigi Federico Signorini, vicedirettore generale della Banca d’Italia, nel corso dell’audizione parlamentare sulla Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2019.
“Il conseguimento dell’obiettivo di bilancio per il prossimo anno richiede l’individuazione di coperture per oltre 14 miliardi. Il Governo – ha spiegato Signorini – ha indicato nella Nota i principali capitoli sui quali ha intenzione di intervenire. Per alcuni di questi, in particolare per gli interventi riguardanti il recupero dell’evasione, una quantificazione precisa è ardua. Al fine di assicurare il rispetto dell’obiettivo, è auspicabile che siano definiti momenti di monitoraggio dei conti in corso d’anno e pronti meccanismi correttivi in caso di scostamenti”.
Per Bankitalia, “è sicuramente opportuno modulare il percorso di riduzione del debito alla luce del contesto macroeconomico; tuttavia, solo nella misura in cui il perseguimento dell’obiettivo fondamentale resta convinto e credibile si può contare su un minore sacrificio in termini di interessi, su una minore fragilità rispetto alle incertezze dell’economia europea e globale”. “Ridurre il debito – ha proseguito Signorini – richiede che si programmino – nel medio periodo – avanzi primari abbastanza elevati da conseguire l’equilibrio di bilancio concordato in sede europea e previsto dalla nostra carta costituzionale”.
Il vicedirettore generale di Bankitalia ha poi ricordato che “lo spread sovrano dell’Italia resta il doppio di quello spagnolo, il quadruplo di quello francese”. “Se vogliamo avvicinarci a questi Paesi, la fiducia non va solo preservata: va rafforzata”, ha ammonito, aggiungendo che “vi devono contribuire tanto le prospettive per i conti pubblici quanto quelle per la crescita dell’economia. La situazione di questi anni è, storicamente, eccezionale. I tassi nominali sono i più bassi che si ricordino. Questa situazione va sfruttata per mettere il rapporto tra debito e prodotto su un sentiero di durevole discesa”.

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