Agroalimentare: il “rischio dazi” fa cresce le importazioni Usa. In agosto +80% per le vendite di formaggi italiani

Il rischio dazi sta determinando una crescita delle importazioni di formaggi italiani negli Usa. Ad indicarlo è Fieragricola, la manifestazione internazionale dedicata all’agricoltura in programma a Veronafiere, che ha elaborato i dati di Clal.it, portale di riferimento del comparto lattiero caseario. Stando alle ultime rilevazioni rese note oggi, lo scorso agosto le esportazioni di formaggi italiani hanno registrato una sensibile impennata verso gli States. “Su 13.127 tonnellate che gli Usa hanno importato dall’Ue-28 nel mese di agosto – spiega una nota –, ben 4.300 sono rappresentate da formaggi italiani, cresciute dell’80% rispetto alle 2.388 tonnellate registrate nello stesso periodo dell’anno precedente”.
Sempre secondo la stessa fonte, complessivamente, ad agosto gli Stati Uniti hanno incrementato le importazioni del 9,7%, focalizzando il proprio interesse verso le produzioni comunitarie (+16,5%) e, appunto, verso i grandi formaggi italiani che detengono una quota di mercato del 27%. Ma sono tutti i prodotti lattiero caseari italiani “a spingere sull’acceleratore, con un +51,2% in agosto su base tendenziale”.
Secondo gli osservatori del mercato “il timore di dazi imminenti ha giocato un ruolo determinante. Basti pensare che l’import dall’Italia da parte degli Usa nel mese di luglio è aumentato del 22,9% rispetto allo stesso periodo del 2018”.
Una situazione simile si riscontra estendendo l’analisi al periodo gennaio-agosto 2019. “Nei primi otto mesi dell’anno l’export italiano di formaggi è cresciuto del 25,1% rispetto allo stesso periodo del 2018, molto di più rispetto alla crescita europea (+4,6%)”. Mentre le importazioni Usa di prodotti lattiero caseari fra gennaio e agosto 2019 sono cresciute, complessivamente, dell’8,2% in quantità e dell’8,6% in valore rispetto allo stesso periodo del 2018. “Il made in Italy – dice ancora la nota – ha un grande valore aggiunto e si conferma un brand in grado di conquistare i consumatori americani, grazie alla qualità, al nome e alla fama della dieta mediterranea, che rappresentano nell’insieme un valore aggiunto riconosciuto”.

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