Papa Francesco: Concistoro, “il ruolo che occupiamo non basta a farci essere compassionevoli”, “ce ne laviamo le mani”. “Ci sono sempre delle giustificazioni per guardare da un’altra parte”

“I discepoli di Gesù dimostrano spesso di essere senza compassione, come di fronte al problema delle folle da sfamare”. Ad affermarlo è stato il Papa, che nell’omelia del Concistoro ha citato la loro reazione nell’episodio evangelico della moltiplicazione dei pani e dei pesci: “Che si arrangino…”. “È un atteggiamento comune a noi umani, anche quando siamo persone religiose o addirittura addette al culto”, il commento di Francesco: “Ce ne laviamo le mani”, ha aggiunto a braccio. “Il ruolo che occupiamo non basta a farci essere compassionevoli, come dimostra il comportamento del sacerdote e del levita che, vedendo un uomo moribondo sul ciglio della strada, passarono oltre dall’altra parte”, ha proseguito a proposito della parabola del buon samaritano: “Dentro di sé avranno detto: ‘Non tocca a me’”. “Ci sono sempre delle giustificazioni per guardare da un’altra parte”, ha aggiunto il Papa ancora fuori testo: “E quando un uomo di chiesa diventa un funzionario, questa è un’uscita più amara”. “Ci sono sempre delle giustificazioni”, ha proseguito il Santo Padre: “A volte sono anche codificate e danno luogo a degli ‘scarti istituzionali’, come nel caso dei lebbrosi: ‘Certo, devono stare fuori, è giusto così’”. “Da questo atteggiamento molto, troppo umano derivano anche strutture di non-compassione”, la denuncia del Papa, che rivolgendosi in particolare ai 13 nuovi cardinali ha esortato ad un esame di coscienza: “Sento su di me la compassione di Dio ? È viva in voi questa consapevolezza?”.

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