Scarp de’ tenis: nel nuovo numero dati, numeri, storie dei giornali di strada di tutto il mondo

Intervistato dalla rivista di strada Scarp de’ tenis, il direttore del carcere milanese di San Vittore spiega cosa dovrebbe essere il penitenziario. “Uno spazio di cultura e di bellezza. Nessuno parla di mondanità, però io da direttore ho la necessità che sul carcere ci sia attenzione vera, quindi devo attirare figure, intelligenze, istituzioni, chiunque possa aiutarci. Accanto ai bisogni quotidiani, come i vestiti e le sigarette, devo incidere sul contesto. San Vittore ha un fascino – che hanno cantato anche i grandi come Enzo Jannacci – maggiore di Opera o Bollate”. Ad esempio, come? “Se ogni mese offriremo uno spettacolo culturale di alto livello si attiverà un processo di osmosi tra dentro e fuori: il risultato sarà la percezione di questo come un quartiere della città esattamente come gli altri”. Le hanno mai detto che ha idee bizzarre? – chiede la rivista. “Tutt’altro. Se io, da detenuto, sono nemico delle istituzioni per definizione, e tu, come Stato, mi tieni in un posto brutto che motivo ho di migliorare? Se invece lo Stato cerca di far capire che c’è, che si impegna con tutti i suoi limiti a trasformarsi, il risultato è diverso. Perché in ogni cosa o persona brutta c’è comunque del bello su cui lavorare”.
Nel nuovo numero di Scarp un servizio si concentra sulla rete internazionale dei giornali di strada – della quale Scarp fa parte – che compie 25 anni. La copertina è infatti dedicata a questo fenomeno che unisce comunicazione, reddito e lotta alla povertà. Dati, numeri, storie dei giornali di strada di tutto il mondo. All’interno del giornale appaiono tanti altri argomenti, tra i quali l’intervista con la popstar internazionale Mika e a Robert Peroni, l’alpinista italiano che vive in Groenlandia e difende da decenni la popolazione Inuit.

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