Diocesi: mons. Antonazzo (Sora) ai giovani, “la verità negata è il tradimento della esperienza educativa”

“Abbiamo un disperato bisogno di maestri per imparare a riconoscere ogni sorta di verità e a ricercarla con tutta la passione della mente e del cuore, mettendo in azione il meglio dell’immaginazione e il massimo del desiderio. Innanzitutto cercate di rivelare e di affermare la verità di voi stessi”. Così il vescovo di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo, mons. Gerardo Antonazzo, si rivolge “ai giovani e ai loro amici” nella lettera dal titolo “Alle radici… la Verità” a loro indirizzata prima di incontrarli nelle parrocchie e nelle scuole, in occasione della sua prima visita pastorale alla diocesi. “Tradire la verità è come impedire l’orientamento delle piante verso la luce, ed è la morte – aggiunge il presule –. La verità negata è il tradimento della esperienza educativa, di cui i giovani non posso fare a meno”. Nel testo, il vescovo cita anche il brano “La verità” di Vasco Rossi, considerando il bisogno umano di trovare la verità e criticando una verità rumorosa, fondata “sull’opinione dei più” e su una “ingannevole pubblicità”. “Nella ricerca della verità non bisogna mai fermarsi – sottolinea il vescovo –, perché ce n’è sempre una migliore, come canta Vasco. Perciò la verità ci supera e ci possiede, non può essere manipolata né possiamo dominarla, ma arriva quando vuole, e tu devi sapere da che parte stare”. Di qui mons. Antonazzo giunge a presentare la “pretesa cristiana” di un Dio che in Gesù di Nazareth “non dice tanto di avere la verità, ma di essere lui stesso la verità”.

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