Economia: possibile unione Fca-Peugeot. Confermata l’ipotesi allo studio, riuniti i cda delle due società

Fca potrebbe presto unirsi con Psa Peugeot. Quelle che fino a ieri erano voci raccolte e rilanciate dal Wall Street Journal, nella giornata di oggi sono diventate comunicazioni ufficiali. Certo, non è ancora detta l’ultima parola, ma dopo la riunione del consiglio di amministrazione di Psa, in serata è stato convocato il consiglio di Fca con all’ordine del giorno un solo punto: l’ipotesi di alleanza per dare vita ad un gruppo automobilistico capace di arrivare ad una valore pari a 50 miliardi di dollari (circa 45 miliardi di euro).
Così, dopo il fallito matrimonio di qualche mese fa fra Fca e Renault, nel futuro di quella che una volta era la Fiat, e che da tempo è diventata l’italo-americana Fca, potrebbe esserci un ulteriore passo verso la globalizzazione. Una delle note diffuse in giornata, parla infatti di “discussioni intese a creare un gruppo tra i leader mondiali della mobilità”. Una prospettiva che naturalmente ha fatto correre in Borsa i titoli di Fca ma anche quello di Psa.
Difficile effettuare adesso previsioni esatte sul possibile assetto della nuova entità, ma è probabile un gruppo nel cui consiglio di amministrazione l’attuale amministratore delegato di Peugeot, Carlos Tavares, potrebbe continuare nel suo ruolo anche nella nuova società, mentre il presidente di Fca, John Elkann, manterrebbe la carica attuale. Il Cda potrebbe essere composto da 10 persone, suddivise in modo paritetico fra Psa e Fca. La nuova azienda, è già trapelato, dovrebbe comunque rispettare gli impegni presi per la creazione di una filiera europea dell’auto elettrica. Da Parigi, poi, è già arrivata l’indicazione: lo stato francese “sarà particolarmente vigile” sull’occupazione, la governance e l’impronta industriale data alla nuova possibilità società (Psa è detenuta per il 12% dallo Stato). In Italia, il ministro dello sviluppo economico, Stefano Patuanelli, ha dichiarato che l’esecutivo “osserva quello che accade”. In Francia e Italia, invece, le organizzazioni sindacali, che in generale giudicano per ora bene la possibilità di fusione, hanno comunque dichiarato che i posti di lavoro dovranno essere tutelati.

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