Terremoto Centro Italia: Spoleto-Norcia, domenica riapre al culto la chiesa di Santa Maria Assunta a Vallo di Nera

Domenica 6 ottobre riaprirà al culto la chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta a Vallo di Nera: l’arcivescovo di Spoleto-Norcia, mons. Renato Boccardo, presiederà la messa (ore 12) insieme al parroco, don Sebastian Urumbil. Quella di Vallo di Nera, si legge in una nota dell’arcidiocesi, è la seconda chiesa, dopo quella parrocchiale di Cerreto di Spoleto, ad essere riaperta al culto dopo i terremoti del 2016 che hanno colpito l’Italia centrale, in particolar modo la Valnerina. L’edificio di culto era inserito nell’elenco delle undici chiese che la diocesi di Spoleto-Norcia aveva indicato in risposta a quanto previsto e regolato dalle ordinanze n. 23/2017 e n. 32/2017 – “Messa in sicurezza delle chiese danneggiate dagli eventi sismici iniziati il 24 agosto 2016 con interventi finalizzati a garantire la continuità dell’esercizio del culto” – del commissario del Governo per la ricostruzione. Prima della messa si terrà la presentazione dei lavori di ristrutturazione della chiesa (recupero avvenuto con i 320.066,31 euro stanziati dal Governo) e del restauro dell’affresco “Processione dei Bianchi e Santi”, finanziato da Club Orobico di Brusaporto (Bg), Scuderia Tazio Nuvolari (Mn), Associazione Martesana Mutur Classic Cernusco S.N. (Mi). La riapertura, è il commento di mons. Boccardo, “è un segno concreto che ricostruire è possibile, che risponde all’attesa viva delle comunità che individuano nella chiesa del paese uno dei luoghi più eloquenti della loro fede e della loro identità. Consapevole che la strada per il completo ritorno alla normalità è ancora lunga, auspico che si moltiplichino, oltre a quelli per le chiese, anche i cantieri per le case e gli edifici pubblici”. Soddisfazione anche da parte del sindaco di Vallo di Nera Agnese Benedetti: “Speriamo di riaprire, come in una reazione a catena, anche tutte le altre chiese ancora inagibili: esse, infatti, sono parte determinante della nostra identità, parlano di noi ai tanti visitatori che giungono ad ammirarne la bellezza artistica, ci parlano di chi ci ha preceduto e trasmetteranno la nostra memoria a chi verrà”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Riepilogo

Informativa sulla Privacy