San Francesco: mons. Sorrentino (Assisi), “occasione per società civile e comunità cristiana di confrontarsi con idealità del santo”

“Il 3 e 4 ottobre di ogni anno Assisi diviene il cuore pulsante di tutta Italia. È il momento in cui la nazione si confronta con le idealità più grandi, quelle che sono il patrimonio della nostra fede di cui san Francesco è espressione e testimone privilegiato”. Lo ha affermato mons. Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, a margine delle celebrazioni per san Francesco, patrono d’Italia, nel giorno in cui si commemora il Transito.
“La sua figura – ha proseguito – ci induce a riflettere sul nostro rapporto con il mistero di Dio e con i suoi figli. Ci richiama a un impegno. Alla grande sfida della fraternità, dell’apertura reciproca, dell’accoglienza, del dialogo, perché pur essendo figli tutti diversi gli uni dagli altri, facciamo parte di un’unica famiglia”.
Il vescovo Sorrentino ha poi fatto notare come il messaggio di san Francesco, oggi più che mai, si riveli di grandissima attualità per la sua attenzione al creato: “Un’altra delle sfide della società odierna – ha dichiarato – è rappresentata proprio dalla tutela dell’ambiente. Il santo con il suo cantico continua ad aiutarci a sentire l’universo in termini di famiglia: frate Sole, sorella Luna”. “Non è un caso dunque – ha commentato – che il Papa abbia voluto per il prossimo marzo raccogliere ad Assisi giovani economisti da tutto il mondo per fare il punto sulla Casa comune, da costruire insieme ad ogni livello”.
Mons. Sorrentino, nel ricordare come sia stato un vescovo di Assisi, mons. Giuseppe Placido Nicolini, a promuovere presso la Santa Sede la proclamazione del Poverello come patrono d’Italia (1939), ha infine parlato del santuario della Spogliazione, “l’ultima perla dello scrigno assisano che ricorda il gesto di Francesco che si tolse le ricche vesti per donarsi a Cristo e ai fratelli”.

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