San Francesco: mons. Cetoloni (Grosseto), “mantenere viva la luce che ha acceso con la sua testimonianza”

“L’olio che la Toscana offrirà domani alla lampada che da 80 anni arde dinnanzi alla tomba di san Francesco è un richiamo per tutti, sia a livello civile che ecclesiale, al tema dell’accoglienza, del silenzio, della fratellanza tra i popoli. Un invito che deve proseguire anche con pellegrinaggi in tutti quei luoghi che testimoniano la fede del santo, come quelli che si trovano nella nostra regione”. Lo ha dichiarato il vescovo di Grosseto, mons. Rodolfo Cetoloni, delegato della Conferenza episcopale toscana per l’organizzazione delle celebrazioni di san Francesco d’Assisi, patrono d’Italia, nel giorno in cui ad Assisi si commemora il Transito. “Quasi ogni borgo rivendica infatti una sua presenza: dalla Verna, dove ‘da Cristo prese l’ultimo sigillo’, all’Amiata, da Siena ad Arezzo, da Firenze a Poggibonsi, a Cortona”, ha affermato mons. Cetoloni, che ha poi parlato di come il pellegrinaggio ad Assisi sia stato accolto con grande entusiasmo da parte di tutte le diocesi che si sono preparate con una serie di incontri. “Sono 1.500 le persone che stanno partecipando ai festeggiamenti, più di 50 i pullman”. Il vescovo di Grosseto ha precisato che la riflessione sul messaggio francescano proseguirà con il concorso “Giovani: maestri di sogni”, che coinvolgerà tutte le scuole della Toscana: “Il bando è aperto e si rifà all’agenda globale per lo sviluppo sostenibile 2030 con temi come: la terra Toscana; la fraternità, la custodia del Creato, la pace e i giovani”. “Queste giornate – ha concluso – significano mantenere viva quella luce che san Francesco ha acceso con la sua testimonianza di amore per Cristo”.

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