Giornata memoria e accoglienza: Croce Rossa, ribadito l’impegno per assistere familiari delle persone scomparse nei naufragi nel Mediterraneo

“Il 3 ottobre è simbolo, monito e grido di dolore collettivo per la perdita di umanità, principio cardine della Croce Rossa. Il naufragio di Lampedusa ha tracciato un confine assoluto tra quello che è stato e quello che dovrebbe essere”. Lo dichiara Francesco Rocca, presidente della Croce Rossa italiana (Cri), in occasione della Giornata della memoria e dell’accoglienza che ricorda la tragedia del 3 ottobre di 6 anni fa, quando 368 persone migranti annegarono nei pressi delle coste di Lampedusa.
In questa Giornata, “la Croce Rossa italiana – si legge in una nota – ribadisce il suo impegno volto ad assistere i familiari delle persone scomparse a causa di naufragi nel Mediterraneo. Proprio la giornata dedicata al ricordo delle 368 vittime del naufragio del 3 ottobre 2013 è occasione per ribadire il diritto che hanno le famiglie di conoscere la sorte dei propri cari, insieme al diritto delle persone decedute di ricevere una degna sepoltura”.
Dal 2013, la Croce Rossa italiana collabora con le istituzioni italiane a diversi livelli per rispondere alle richieste di famiglie che sono alla disperata ricerca dei loro affetti e per restituire un nome ai corpi di coloro che hanno perso la vita nel tentativo di raggiungere l’Europa. In coordinamento con le società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa nel mondo ed il Comitato internazionale di Croce Rossa, il servizio Restoring family links (Rfl) della Croce Rossa italiana raccoglie le richieste di ricerca di familiari scomparsi e trasmette i dati ante mortem alle autorità competenti per facilitare le procedure di identificazione dei corpi senza nome. “Questo lavoro – conclude la nota – ha consentito la comparazione dei dati relativi alle salme dei migranti vittime di naufragio ed i primi risultati ottenuti lasciano sperare che i corpi senza vita non ancora identificati ricevano un domani degna sepoltura e le loro famiglie ricevano notizie sui loro cari”.

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