Ragazzi sui binari per un selfie: Toro (esperta), “stringere alleanze con altri genitori, insegnanti, catechisti”

Per prevenire i comportamenti adolescenziali a rischio, in un’intervista al Sir Maria Beatrice Toro, docente di psicologia di comunità di comunità presso la Pontificia Facoltà di Scienze dell’educazione Auxilium, consiglia ai genitori “una presenza non invadente ma costante, costruita negli anni avviando il dialogo con i figli fin da piccoli, stabilendo regole chiare, modulando i tempi con i loro, rispettando i loro spazi ma osservandoli, accompagnandoli e andandoli a riprendere nelle loro prime uscite serali” perché “a 14-15 anni niente mini car né rientro libero la sera”. Importante fare rete stringendo “alleanze con altri genitori, insegnanti, catechisti” che “possano allertarli se colgono segnali o campanelli d’allarme che a loro possono sfuggire. Sono i ragazzi fragili quelli più a rischio: se un adolescente non è ben integrato nel gruppo, va male a scuola, non mangia, dorme male sta esprimendo segnali di disagio da non trascurare. Preziosa anche l’alleanza con fratelli e sorelle più grandi, cugini e, se ci sono, zii e zie più giovani perché spesso i ragazzi ascoltano più volentieri loro che i genitori. Ma questi ultimi non sono onnipotenti: di fronte ad un figlio che non esce, si isola, dà segni di sofferenza, occorre avere il coraggio di chiedere un aiuto anche specialistico”. “Viviamo in una società difficile – conclude -: per i ragazzi più vulnerabili occorre costruire un cordone sanitario; un recinto di amore, affettività, presenza, sostegno, l’unica cosa che può salvarli”.

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