Giornata di amicizia islamo-cristiana: visita del segretario generale della Cei al carcere San Vittore a Milano

Il 25 ottobre il segretario generale della Cei, mons. Stefano Russo, e i responsabili delle comunità islamiche italiane visiteranno il carcere di San Vittore a Milano. È stato scelto questo gesto simbolico per celebrare la Giornata di amicizia islamo-cristiana 2019. Istituita all’indomani dell’attentato delle Torri Gemelle del World Trade Center a New York, la Giornata si celebra il 27 ottobre ed è stata scelta questa data perché è il giorno in cui san Giovanni Paolo II incontrò ad Assisi, per la prima volta, nel 1986, tutti i capi e i rappresentanti delle Chiese cristiane e delle religioni mondiali, per invocare insieme il nome della pace. “I detenuti – racconta don Giuliano Savina, direttore dell’Ufficio Cei per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso – si sono preparati con momenti di riflessione particolarmente coinvolgenti sulla fede religiosa, sul rapporto tra legge sacra (sharìa) e costituzione italiana, sul senso della detenzione come tempo fondamentale per cercarsi e ritrovarsi invece che come intermezzo di noia sedata”. L’iniziativa è “un passo concreto di dialogo in un luogo evocativo dove cristiani e musulmani dichiarano di adottare la cultura del dialogo come via; la collaborazione comune come condotta; la conoscenza reciproca come metodo e criterio”.
Da quest’anno – informa l’Ufficio Cei per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso – la Giornata di amicizia islamo-cristiana riunisce a sé un’altra data, quella del 4 febbraio 2019, perché ad Abu Dhabi, Papa Francesco e il grande imam di Al-Azhar Ahmad Al-Tayyeb hanno firmato insieme un documento sulla fratellanza umana per la pace e la convivenza comune. Cresce in Italia il numero dei vescovi e dei rappresentanti delle comunità islamiche che promuovono momenti di riflessione e di incontro sulla scorta del documento. Le iniziative di dialogo e confronto sono promosse a più livelli: da quello parrocchiale a quello diocesano, dai circoli culturali a quelli accademici. “Ci auguriamo che dalla lettura di questo documento si promuovano passi concreti”, scrive don Giuliano Savina, direttore dell’Ufficio Cei. Questa estate a Montesole (Marzabotto) giovani cristiani e musulmani si sono ritrovati per leggere insieme il documento di Abu Dhabi. Il 29 giugno scorso, inoltre, si sono incontrati a Roma nel Centro islamico d’Italia i rappresentanti delle comunità islamiche e i delegati delle diocesi italiane per l’ecumenismo e il dialogo, per leggere insieme il documento di Abu Dhabi e promuovere insieme passi concreti da compiere nei prossimi anni. “È stato un momento storico”, commenta il direttore dell’Ufficio Cei. “Per la prima volta tutti i rappresentanti ufficiali delle comunità islamiche si sono trovati tutti insieme”. E aggiunge: “Sono azioni positive e coraggiose che incidono nelle relazioni sociali dei nostri paesi e nei quartieri delle nostre città, per una reciproca stima e un reciproco rispetto, segno di umanità nuova e riconciliata”.

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