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Bosnia-Erzegovina: crisi migranti. Card. Puljic, “regna il caos, non ci sono autorità competenti”. Problemi anche in Croazia

“Parlare dei migranti in Bosnia-Erzegovina è un problema perché non esiste un’autorità competente per tutte le strutture né una chiara idea di che cosa fare”. Lo ha affermato il cardinale di Sarajevo Vinko Puljic interpellato ieri sulla crisi dei migranti che sta affliggendo il Paese balcanico da alcuni anni, in occasione dell’incontro nazionale dei vertici della Caritas Bosnia-Erzegovina e di Caritas Croazia. “Per questo – ha aggiunto – regna il caos” e “i piccoli soffrono”, “ci sono case incendiate, stupri e furti”. Inoltre, il porporato ha espresso preoccupazioni riguardo il ministro dell’interno della Bosnia-Erzegovina Dragan Mektic, responsabile della gestione dei migranti nel Paese balcanico. A suo avviso, “si tratta di un processo di sicurezza molto delicato” e “a volte i migranti che hanno veramente bisogno di aiuto vengono manipolati”. “Il problema dei migranti – è convinto il cardinale di Sarajevo – non è una questione che la Bosnia-Erzegovina può risolvere da sola, non può farlo neanche l’Europa. È un problema che va affrontato più seriamente, senza riversarlo sui piccoli ma rivedendolo a un livello superiore”. La questione migranti è stata sollevata anche dal presidente della Caritas in Croazia, mons. Josip Mrzljak, che ha ricordato l’appello di “Papa Francesco di accogliere tutte le persone bisognose, in particolare quelle in fuga dalle loro terre d’origine”. Ha raccontato “che in Croazia ci sono molto più migranti di quanto dimostrano le informazioni ufficiali”. “La crisi – ha detto – supera le possibilità della Caritas che allo stesso tempo cerca di aiutare tutti”.

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