Bolivia: preghiere per la pace e inviti al dialogo da diverse diocesi e organizzazioni ecclesiali

Molti i pronunciamenti di diocesi e organismi ecclesiali in Bolivia sulla situazione politica che ha fatto seguito al primo turno delle elezioni presidenziali e alla gestione dello scrutinio. In una nota il Consiglio boliviano dei laici invita al digiuno, alla preghiera del rosario e di adorazione eucaristica per la pace nel Paese. Il Consiglio arcidiocesano dei laici di La Paz ha convocato per oggi, alle 19, nella chiesa di San Francesco, una preghiera per la pace. A Oruro il vescovo, mons. Cristóbal Bialasik, ha presieduto una messa per la pace. A Sucre, il clero ha diffuso un comunicato nel quale si esprime “preoccupazione per la violenza delle ultime ore”, si chiede di rispettare la volontà del popolo di fronte ai possibili “indizi di frode” e a “costruire vie di dialogo costruttivo”. A Santa Cruz de la Sierra, uno degli epicentri della protesta, dove è stato proclamato uno sciopero generale a oltranza, l’avvocato Juan Carlos Velásquez, referente della Pastorale sociale Caritas ha chiesto in un’intervista al quotidiano “El Deber” che il Tribunale elettorale “sia arbitro imparziale” e che ci sia “trasparenza nei risultati”. E, ancora, la Conferenza boliviana dei religiosi e delle religiose (Cbr), in una nota firmata dal presidente, padre Osvaldo Chirveches, esprime preoccupazione per le modalità di scrutinio. Chiede “trasparenza” e che venga alimentata “ogni iniziativa di dialogo e pacificazione, che possa favorire un clima di pace e giustizia”. “Invitiamo i religiosi a favorire un clima di discernimento e rispetto e a generare gesti che aiutino le comunità ad accompagnare questo momento che ha generato incertezza, malessere e rabbia”, conclude la nota.

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