Ue: Juncker (Commissione) agli eurodeputati, “all’Africa serve solidarietà, non la nostra carità”. Difendere la pace

(Strasburgo) Nel suo intervento al Parlamento europeo per fare un bilancio di 5 anni di mandato alla guida della Commissione, Juncker si sofferma sulle “delusioni”: non aver risolto la divisione dell’isola di Cipro, non essere riusciti – afferma – a definire un trattato con la Svizzera, non aver completato l’Unione bancaria, “tassello essenziale per l’Unione economica e monetaria”. Si dice invece soddisfatto per aver contribuito a definire il “Pilastro dei diritti sociali”, per “assegnare una dimensione sociale all’Ue”. Poi il capitolo Africa, “alla quale serve solidarietà, non la nostra carità” e per questo l’Ue dovrebbe dar vita a un “vero partenariato con il vicino continente”. Solidarietà che “è mancata” nel capitolo migrazioni, aggiunge Juncker. Quindi alcune annotazioni sulla politica estera (introduzione del voto a maggioranza in Consiglio al posto dell’unanimità) e impegno per la costruzione della pace su scala mondiale, visti “i 60 conflitti attualmente in corso nel mondo”. “Non diamo per scontata la pace che abbiamo in Europa, parliamone con i giovani”. Ricorda la “questione demografica” e l’invecchiamento dell’Europa: “Di questo passo alla fine del secolo rappresenteremo solo il 4% della popolazione mondiale, cui corrisponderà fra l’altro una ridotta capacità economica e nessun Paese europeo potrà far parte del G7”. Poi l’appello a contrastare i nazionalismi. Infine, si commuove e l’aula gli attribuisce un caloroso applauso, con molti deputati in piedi a battere le mani.

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