Sinodo per l’Amazzonia: card. Besungu, “anche in Congo la Chiesa ha problemi per mancanza di personale”

(foto Siciliani-Gennari/SIR)

“Anche in Congo la Chiesa fa del suo meglio, ma ha problemi per mancanza di personale”. A tracciare un parallelo tra la situazione dell’Amazzonia e quella del Congo, sia in termini ecclesiali sia riguardo alla minaccia di estinzione delle sue popolazioni “a causa di una distruzione irresponsabile”, è stato il  card. Fridolin Ambongo Besungu, arcivescovo di Kinshasa, nella Repubblica Democratica del Congo. “L’Amazzonia somiglia moltissimo al bacino del Congo”, ha esordito il porporato durante il briefing odierno in Sala stampa vaticana sul Sinodo per l’Amazzonia: “Abbiamo tutti una responsabilità per la nostra casa comune che sta bruciando, e nessuno può dire: ‘io non c’entro’. L’inazione vuol dire collaborazione al pericolo”. “Alcuni hanno più responsabilità di altri”, ha fatto notare Besungu sottolineando “la responsabilità dei Paesi occidentali”, in particolare “nel progetto di sfruttamento delle risorse naturali e delle foreste da parte delle compagnie minerarie”. Poi c’è “la responsabilità della Chiesa, che è presente nella foresta amazzonica così come nel bacino del Congo”: “Anche in Congo la Chiesa fa del suo meglio, ma ha problemi per mancanza di personale. Bisogna osare”. “Il Sinodo dà speranza – ha commentato il cardinale – riguardo alla possibilità di cambiare la situazione per proteggere l’ambiente e diventare responsabili della foresta”. Quanto alla situazione nel bacino del Congo, Besungu ha reso noto che “vogliamo lavorare sull’insieme della foresta equatoriale, che oltre alla Repubblica Democratica del Congo comprende il Ciad, il Camerun, il Congo Brazzaville. Lavoriamo già in rete per superare le frontiere”.

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