Terra Santa: card. Sandri (Chiese orientali), “Caritas è il volto concreto di bene della Chiesa di Gesù”

La presenza e l’opera fattiva della Caritas “a Gerusalemme, nella West Bank e nella Striscia di Gaza offrono una occasione di speranza in chi vi incontra e diventano una forma di testimonianza cristiana”. Lo ha detto il card. Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, rivolgendosi ai partecipanti all’incontro con Caritas Jerusalem che si è svolto ieri nella Città santa, prima tappa della visita del porporato in Terra Santa, che avviene in occasione delle celebrazioni per gli 800 anni del pellegrinaggio di pace di San Francesco in Terra Santa. Incontrando i sacerdoti della diocesi patriarcale di Gerusalemme e i responsabili di Caritas Jerusalem, il prefetto ha ribadito la necessità di evitare “il rischio che la Caritas si trasformi in una Ong, come spesso ci richiama Papa Francesco: è giusta e sacrosanta l’organizzazione, è imprescindibile la trasparenza nella rendicontazione, va sviluppata una progettualità con intelligenza e ingegno, ma ricordando che Caritas non è semplicemente una agenzia tra le altre, ma il volto concreto di bene della Chiesa di Gesù”. Da qui deriva l’impegno a “nutrire il nostro cuore e la nostra mente” con l’adorazione eucaristica come facevano santa Teresa di Calcutta e le sue suore, “un’esperienza spirituale profondamente liberante” che “ci lascia più umili, perché ci consente di far passare davanti a Gesù i volti e i nomi delle famiglie che accompagniamo, e anche quando ci accorgiamo di non riuscire a dare tutto quello che ci è richiesto”. Il card. Sandri ha esortato a “mantenere una continua interconnessione tra i sacerdoti nelle loro parrocchie e la struttura centrale di Caritas, sotto la vigilanza dei vescovi”. “La struttura centrale – ha raccomandato – non deve assorbire tutte le energie a livello locale monopolizzandole, gli aspetti locali a loro volta possono sentirsi accompagnati e alleggeriti non pensando di essere da soli ad affrontare tutte le innumerevoli sfide”. Concludendo il suo intervento il prefetto ha chiesto “particolare cura per il mondo dell’infanzia e della gioventù: una vicinanza intelligente – ha dichiarato – può promuovere il loro legittimo desiderio di un futuro giusto e riconciliato per tutte le popolazioni e gli Stati e soprattutto li può strappare da qualsiasi forma di radicalizzazione ed estremismo che qui come nelle altre parti del mondo possono attecchire ove maggiore è la povertà e le ingiustizie”.

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