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Papa Francesco: udienza, “evangelizzazione è lasciarsi portare dallo Spirito Santo. Diversamente si rischia di fare proselitismo”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Come disse Papa Benedetto all’inizio del Sinodo sulla Parola di Dio, ‘l’esegesi, la vera lettura della Sacra Scrittura, non è solamente un fenomeno letterario… È il movimento della mia esistenza’”, ha ricordato Francesco nella catechesi dell’udienza generale odierna. “Entrare nella Parola di Dio – ha spiegato – è essere disposti a uscire dai propri limiti per incontrare Dio e conformarsi a Cristo che è la Parola vivente del Padre”. Commentando l’incontro del diacono Filippo con il funzionario della regina d’Etiopia, il Papa si è chiesto: “Chi è dunque il protagonista del quarto canto del servo del Signore, che il funzionario etiope stava leggendo? Filippo offre al suo interlocutore la chiave di lettura: quel mite servo sofferente, che non reagisce al male con il male e che, pur se considerato fallito e sterile e infine tolto di mezzo, libera il popolo dall’iniquità e porta frutto per Dio, è proprio quel Cristo che Filippo e la Chiesa tutta annunciano!”. “È quel Cristo che con la sua Pasqua ci ha redenti tutti. Finalmente – ha proseguito il Papa in un ampio fuori testo – l’Etiope riconosce Cristo e chiede il Battesimo. È bello questo racconto, ma chi ha spinto Filippo ad andare al deserto per incontrare questo Etiope? Chi ha spinto Filippo ad accostarsi alla carrozza? È lo Spirito Santo, protagonista dell’evangelizzazione”. “Se non c’è lo Spirito Santo – ha spiegato ancora a braccio – non c’è evangelizzazione; può esserci proselitismo, ma l’evangelizzazione è lasciarsi portare dallo Spirito Santo, che sia Lui a spingerti alla testimonianza anche con il martirio e con la parola”.

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